La psicotecnica

Il “metodo per attuare i sentimenti” di Stanislavskij è la sorprendente sintesi di un essere umano capace di armoniz­zare, con le sue vi­sioni, le sue parole, la sua arte e la sua umanità, due opposti apparente­mente inconciliabili: metodo e mondo interiore, con ciò che esso esprime. Il primo strutturato e regolato, il secondo impossibile da rac­chiudere, magmatico e fluido.

Per questo Stanislavskij è vicino al mondo della psi­cologia e della psicoterapia, universi che si si­tuano irrimediabilmente tra esigenze di flessi­bilit­à e di ri­gore, tra scienza e arte, tra stru­menti e intui­zioni, tra cervello e cuore, nell’intenzione di supe­rare l’opposizione e giun­gere all’armo­nia.

I presupposti che fondano il Metodo, connotandolo come psi­cologico, fanno sì che esso possa porre i propri strumenti al servizio dei metodi psicotera­peutici di gruppo che eleggono la drammatizza­zione a veicolo terapeutico principe. La valenza psicologica del Metodo ed i punti di contatto tracciati rispetto alla psicoterapia aprono ad un potenziale uti­lizzo del Me­todo nell’ambito del processo terapeutico. Uno strumento di ri­scalda­mento. Una tecnica per in­crementare la capacità di esprimere senti­menti. Un supporto ad incremento delle risorse espressive e dell’adesione al ruolo.